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La rete di Vodafone è nata per unire.

L’emergenza del Coronavirus ha reso ancora più evidente l’importanza strategica delle reti di comunicazione per il Paese, e la loro capacità di collegare cittadini, imprese, comunità, istituzioni, centri di emergenza, mezzi di informazione. Li ha tenuti uniti, e così ha mantenuta unita l’Italia. È stato uno sforzo grande e improvviso, perché l’aumento del traffico è stato massiccio e diverso da quello a cui eravamo abituati. In questi giorni di emergenza attraverso la nostra rete consentiamo a milioni di persone di restare in contatto tra di loro, lavorare da casa, informarsi, studiare e intrattenersi. Il traffico dati è cresciuto esponenzialmente sia su rete fissa che su rete mobile con un impatto sulle infrastrutture senza precedenti. Per questo lavoriamo ogni giorno per rendere la nostra rete sempre più affidabile e potente, perché anche quando non possiamo stare vicini possiamo essere insieme.
È la rete di Vodafone, quella che abbiamo costruito in 25 anni di presenza in Italia e che ora, nel momento difficile che il Paese sta vivendo, ci fa sentire orgogliosi del nostro contributo: una rete avanzata – la Giga Network – che fa leva sulle soluzioni più avanzate e algoritmi intelligenti per adattare dinamicamente performance, velocità e coperture ai flussi di traffico dei clienti. Oggi con la nostra rete 4G copriamo circa il 99% della popolazione e raggiungiamo oltre 7.400 comuni italiani, di cui oltre 3.600 con tecnologia 4G+ mentre con i nostri servizi in fibra raggiungiamo oltre 22 milioni di famiglie e imprese.

Quando il Coronavirus è entrato nelle nostre vite ci siamo mobilitati ancora di più.
Abbiamo potenziato la rete per rispondere alla forte richiesta di traffico: più 30% l’attività sul mobile e più 60% sul fisso. Abbiamo aumentato la nostra capacità del 30% a marzo, entro maggio la potenzieremo fino al 50% in più. Abbiamo spinto la performance del mobile al suo massimo nominale. Il sistema era pronto e ha dato una grande risposta: la piena operatività è stata ed è garantita.

Abbiamo offerto Giga illimitati ai nostri clienti in difficoltà per l’emergenza sanitaria: alle aziende su tutto il territorio nazionale, agli studenti, ai residenti nelle aree del primo cordone sanitario, fino ai nostri clienti bloccati all’estero. E per chi è in prima linea contro l’epidemia abbiamo fatto interventi ad hoc, come quello che ci ha consentito di collegare il nuovo ospedale di Cuasso (VA), il nuovo ospedale Fiera Milano, l’ospedale di Verduno (CN) e di aumentare la capacità di rete per l’Ospedale Niguarda di Milano. Perché tutto funzioni facciamo oltre 500 controlli preventivi quotidiani sulla rete, per evitare guasti e interruzioni di servizio. E abbiamo messo in sicurezza i nostri colleghi adottando fin dall’inizio dell’emergenza lo smart working, oggi esteso al 100% dei dipendenti Vodafone, grazie a un piano articolato di remotizzazione dei nostri 8 call center sul territorio nazionale.

Ma abbiamo fatto anche altro. Abbiamo messo a disposizione di numerose Regioni che ne hanno fatto richiesta le informazioni, in forma anonima e aggregata, nel rispetto delle norme sulla privacy, sui flussi della popolazione, in modo da dare a governatori e sindaci un’arma in più contro la diffusione del contagio.

Tutto questo è possibile grazie ai tanti investimenti realizzati. 4,5 miliardi di euro negli ultimi 5 anni a cui si aggiungono 2,4 miliardi per le frequenze 5G.

E adesso la sfida del 5G, attivo già in 5 città: Milano e 28 comuni dell’area metropolitana, Roma, Torino, Bologna e Napoli. Con la nuova tecnologia abbiamo sperimentato come cambia il modo di curarci: la chirurgia da remoto, il consulto medico a distanza, l’ambulanza connessa, la telemedicina evoluta. Ne è esempio la soluzione già attiva su rete 5G e realizzata con Humanitas e Exprivia|Italtel, che consente a medici e tecnici radiologi delle sedi di Rozzano e della Clinica Pio X di collaborare durante l’esecuzione di esami di risonanza, minimizzando la necessità di spostamenti dei pazienti.

Vogliamo essere vicini anche a chi è in prima linea nella lotta al Coronavirus. Attraverso la nostra Fondazione abbiamo donato 500.000 euro alla Fondazione Buzzi per l’acquisto di 4 postazioni di rianimazione e alla Croce Rossa Italiana per la gestione delle attività di assistenza sanitaria in tutto il Paese. Sempre alla Croce Rossa abbiamo dedicato la nostra campagna di donazioni via SMS solidale che ha raccolto oltre 500.000 euro. Insieme all’Imperial College di Londra abbiamo lanciato un nuovo progetto per accelerare la ricerca sul Covid attraverso la app DreamLab di Fondafone Vodafone che permette a chiunque abbia uno smartphone di donare la propria potenza di calcolo mentre è inutilizzata. Con una donazione di 700 telefoni, 550 tablet e oltre 1000 SIM abbiamo voluto essere vicini ad associazioni che si occupano di emarginazione sociale per il supporto alla didattica a distanza e ad ospedali e centri di prima assistenza dove molti ammalati non hanno altro modo se non quello digitale per comunicare con i propri cari.

Noi non ci fermiamo, andiamo avanti. Per consentirvi di restare a casa.