{"uniqueId":"grid_articledcl_copy","mobileExpanded":true,"html":"<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Partecipare alla lotta contro il cancro non è mai stato così facile: basta scaricare una app gratuita e mettere a disposizione il proprio smartphone durante la notte, mentre è in carica. Insieme a quelli di milioni di altri utenti andrà a formare un supercomputer virtuale, i cui calcoli potranno aiutare i ricercatori che cercano cure antitumorali.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">La app in questione è DreamLab, lanciata in Italia nel 2019 da Fondazione Vodafone che oggi rinnova la collaborazione con Airc, l’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro, dopi l successo del progetto “Genoma in 3D”. Frutto di questa nuova partnership un progetto mirato a individuare i “colpevoli dei tumori”, schedando ogni cellula e tracciando un identikit per individuare le più pericolose e poi colpirle.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">DreamLab, ideata e sviluppata da Fondazione Vodafone, consente a chiunque abbia uno smartphone di contribuire alla ricerca in campo medico, semplicemente dormendo. La potenza di calcolo degli smartphone - normalmente impiegata per posta elettronica, app, streaming di video o musica - è infatti una risorsa inutilizzata durante la notte: quando lo smartphone è inutilizzato e collegato alla rete elettrica, DreamLab scarica piccoli pacchetti di dati e li restituisce ai ricercatori una volta elaborati, dando un supporto attivo alla ricerca che stanno svolgendo.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">L’approccio del calcolo distribuito su cui si basa DreamLab riduce infatti drasticamente il tempo necessario per l’analisi di grandi quantità di dati. Nel progetto “L’esploratore delle cellule tumorali” si prevede di utilizzare in totale circa 2.400.000 ore di calcolo sui cellulari degli utenti: se con un computer dotato di un processore a otto core, attivo 24 ore su 24, sarebbero necessari circa 12.500 giorni, con una rete di soli 1.000 smartphone, attivati per sole sei ore a notte, il tempo necessario si riduce di circa 30 volte.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">“Il nostro obiettivo è la caratterizzazione dell’ecosistema tumorale e in particolare delle relazioni tra sistema immunitario e cellule tumorali”, spiega Massimiliano Pagani, responsabile del laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia dell’istituto IFOM di Milano. “Per velocizzarne i tempi di realizzazione occorrerà un’elevata potenza di calcolo, quindi il contributo di tutti i ‘dreamers’ sarà fondamentale: il traffico di dati che ogni singolo utente potrà donare aiuterà a caratterizzare ogni singola cellula, trasformando lo smartphone in un potente strumento per tracciarne l’identikit e incrementare la conoscenza sul funzionamento dei tumori, al fine di individuare cure efficaci”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">“A partire dal suo lancio in Italia, solo due anni fa, DreamLab ha avuto un successo e una diffusione straordinari”, afferma Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia. “Sono 1,4 milioni i dreamers in tutto il mondo, e un quarto di essi è italiano. Ognuno di loro sta dando un contributo concreto alla ricerca, a testimonianza di quanto le nuove tecnologie possano essere uno strumento prezioso per l’innovazione sociale e per il miglioramento della vita delle persone. Possiamo fare ancora di più, ed è per questo che oggi siamo felici e onorati di lanciare un nuovo progetto di ricerca con Airc. Un progetto ambizioso, quanto necessario, che tutti possiamo supportare ‘semplicemente dormendo’”.</span></p>\r\n","react_component_name":"articleDclComponent",":type":"webaem/components/content/commonComponents/articleDCL"}